C’è VITA in Basilicata

La presentazione del Focus Book “Basilicata, il sociale in fuga” che ho curato per il gruppo editoriale Vita ad aprile, mi ha lasciato un senso di inquietudine. Mi sembrava non fossi riuscito a far emergere del tutto la mia personale lettura di quello che sta accadendo al sociale in Basilicata.

Avrei voluto provare a spostare con più forza l’attenzione dai numeri che segnano la ritirata di un mondo (quello del terzo settore istituzionalizzato) al racconto di un sociale inedito, che spesso sfugge a statistiche e rappresentanze, ma che sta facendo della Basilicata un incredibile laboratorio di innovazione. 

Per questo ho voluto dedicare più tempo e pensiero alla mia collaborazione con Vita. E sono davvero orgoglioso di aver iniziato tracciare una chiave di lettura di questo bellissimo laboratorio Basilicata.

Vi segnalo qui alcuni dei pezzi di cui sono più orgoglioso, tutti pubblicati quest’autunno.

Per leggere gli articoli più recenti firmati per Vita puoi usare questo link


A Stigliano c’è una Clinica dei paesi: per ogni paese in cura viene stilata una vera e propria cartella clinica, con tanto di anamnesi, consulenze specialistiche e terapie sperimentali. Nasce in Basilicata, ma in corsia, tra i pazienti, già si trovano alcuni paesi del Nord. Sara questo il primo esempio di turismo sanitario al contrario? L’idea è di Pietro Micucci, anni di lavoro all’estero e poi il ritorno al Sud, un vulcano di idee che oggi diventano case history per salvare le aree interne


Il TAM Tower Art Museum impresa sociale è un museo d’arte contemporanea nel cuore dei Sassi di Matera, dentro una magnifica torre medioevale, ma è soprattutto il sogno di un gruppo di giovani materani di affrancarsi dalla narrazione di una città ormai avviluppata attorno al tema del riscatto: da città vergogna d’Italia a città capitale europea. I primi artisti che hanno esposto all’interno del museo hanno finto il ritrovamento di una grotta affrescata, all’interno del museo, e degli scavi che avrebbero portato alla luce statue addirittura del neolitico: stampa locale e docenti universitari ci sono cascati. Una provocazione per una città ormai ubriacata dal senso del Wow per ogni scoperta del suo passato, ma che rischia di farsi scappare di mano il futuro.


La Basilicata è tra le regioni con il più basso inquinamento luminoso, complice la bassa densità di popolazione. Così ad Anzi (Pz) l’intraprendenza di alcuni giovani trasforma il cielo in un’inattesa occasione di sviluppo per le aree interne. E ora la volta stellata diventa accessibile anche agli ipovedenti.


Prime Minister, Agorà dei giovani lucani, Generazione lucana sono tre realtà giovanili che hanno dato vita in contemporanea (senza sapere l’una dell’altra) a tre scuole politiche molto diverse tra loro. Ma accomunate da alcuni aspetti. Non hanno nessun legame con partiti o sono guidate immediate ambizioni elettorali. Sono volute e pensate da giovani per loro coetanei, e destinate a giovani di tutta la regione (no campanilismi).


5 itinerari sociali per la Basilicata. È la Regione d’Italia più amata dai turisti di tutto il mondo: ha ottenuto a Rimini il cosiddetto “oscar del turismo digitale”. Ma la sua offerta turistica è sempre più appiattita su percorsi che stanno consumando il territorio. Qui ho elencato 5 percorsi turistici animati da realtà del terzo settore. Alla scoperta di una Basilicata autentica, che sa valorizzare esperienze di innovazione sociale e tutela del territorio.


Oliveti ritrovati nasce dall’idea di un professore in pensione (e dal suo impegno in slow food) che con alcuni suoi ex studenti ha iniziato a rilevare oliveti secolari in stato di abbandono. Il primo è stato loro affidato dal comune, ora gestiscono oltre 5mila olivi. La Caritas diocesana ha attivato un percorso con la scuola nazionale di potatura per sostenere la loro formazione, coinvolgendo altri giovani fragili del territorio.


Peperonaut, il Crusco diventa il “peperone autistico” simbolo di inclusione della Basilicata. Sembra un peperoncino venuto male: troppo grande e neanche piccante, invece — se curato— è capace di tirar fuori un incredibile gusto dolce e croccante. È noto che se lasciato troppo nell’olio bollente rischia di bruciare, è il rischio che sta correndo anche questo bellissimo progetto messo al palo dalla burocrazia. Ma qualcosa si muove.


Molte delle realtà che ho raccontato su Vita sono state protagoniste dell’evento voluto da Fondazione Triulza a Matera. Che ha provato a tracciare un filo rosso tra l’innovazione sociale lucana e quella che il MIND sta segnando in Lombardia.


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