L’innovazione sociale è in Salone, alla Bocconi

Al Salone della Csr e dell'innovazione sociale

Il salone è il cuore di ogni casa: luogo di incontro, accoglienza e condivisione. È lì che facciamo accomodare gli ospiti, ci fermiamo a riflettere, scambiamo idee e storie. Allo stesso modo, il Salone della CSR e dell’Innovazione sociale, dentro l’Università Bocconi è diventato, negli ultimi 12 anni, uno spazio di ritrovo e dialogo. Il luogo dove le imprese, le istituzioni e la società civile si confrontano su come costruire un futuro più responsabile e inclusivo.

Come accade a casa, il Salone diventa un luogo di ispirazione, dove ogni incontro è un’occasione per fermarsi e immaginare nuove soluzioni. Non si tratta solo di discutere delle sfide, ma di raccogliere stimoli, idee innovative e visioni che possono trasformare il nostro modo di abitare il mondo.

Quest’anno, il tema “Sfidare le contraddizioni” ha invitato i partecipanti a riflettere sulla complessità della sostenibilità. E sull’importanza di abbracciare il cambiamento, anche nelle sue contraddizioni, come una preziosa opportunità per innovare.

Il mio intervento al Salone

All’interno di questo ricco contesto, ho avuto il piacere di intervenire nel panel intitolato Passi di pace per uno sviluppo sostenibile. Organizzato in collaborazione con l’Hub Lombardia di Economy of Francesco. Il focus dell’incontro era esplorare il ruolo che diversi attori sociali possono svolgere per promuovere uno sviluppo sostenibile capace di generare società pacifiche e inclusive.

Il panel è stato coordinato da Rossella Sobrero, presidente di Koinètica, una figura di spicco nel mondo della responsabilità sociale d’impresa. Ho condiviso il palco con Raul Caruso, Professore Ordinario presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Con lui abbiamo discusso il legame profondo tra pace ed economia, un tema che ho approfondito con The Economy of Francesco attraverso il progetto Steps for Peace. Insieme, abbiamo esplorato come il dialogo, l’inclusione dei giovani e la partecipazione attiva della comunità siano strumenti essenziali per costruire un’economia di pace.

Uno degli aspetti più stimolanti del confronto è stata la riflessione su come la pace e lo sviluppo sostenibile non siano obiettivi separati, ma profondamente interconnessi. La pace non è solo l’assenza di conflitto, ma una condizione in cui le risorse vengono distribuite equamente, e in cui ogni individuo ha l’opportunità di partecipare alla vita sociale ed economica in modo pieno e significativo. Questo richiede che tutti gli attori sociali, dalle imprese alle istituzioni, dai giovani alle comunità locali, si impegnino per trovare soluzioni innovative capaci di sfidare le contraddizioni esistenti e creare nuove possibilità di crescita e dialogo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *