I care, don Milani e le grandi età

Sono stato invitato ad una due giorni di dibattiti e testimonianze a Bergamo, organizzata dal Comitato per il Centenario di don Milani. Non fare parti eguali tra diseguali, questo il titolo del convegno che si è svolto a Bergamo il 20 e il 21 ottobre, autorevolissimi i relatori: Rosy Bindi, Fabrizio Barca, Luigino Bruni, Gad Lerner, Monica Di Sisto, per citarne alcuni.

Il Convegno è stato ospitato nella bellissima aula magna dell’Università di Bergamo

Il tema del tavolo a cui sono stato invitato ad offrire un contributo era assolutamente ambizioso “don Milani del non ancora”.

In che modo gli insegnamenti di don Milani potevano tradursi in indicazioni utili per il tempo che sarà? In questi anni ho approfondito tantissimo i temi della cura, eppure l’iconico I Care di don Milani mi appariva distante dalla mia esperienza diretta a contatto con gli anziani in RSA. Troppo azzardato ridurre l’I care di don Milani ai temi della cura così come la intendiamo noi.

Così ho provato ad individuare alcuni fili rossi che uniscono questi due mondi apparentemente distanti. Ma ho forse azzardato un po’.

Non so se sullo schermo della suggestiva aula magna dell’Università degli studi di Bergamo, qualcuno abbia mai pensato di proiettare dei TikTok.

Io l’ho fatto ed è stato davvero divertente ed emozionante raccontare così FuoriOnda e come è maturata l’idea di un’economia della cura fondata su reciprocità e mutualismo.

Le intuizioni di don Milani, il suo 𝐈 𝐜𝐚𝐫𝐞, devono oggi misurarsi con le disuguaglianze crescenti nel mondo della non autosufficienza.

𝐶𝑟𝑒𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑖 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑚𝑒𝑟𝑐𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑖𝑧𝑖 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑜𝑠𝑖, 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑖 𝑠𝑓𝑖𝑑𝑒 𝑒𝑑𝑢𝑐𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜, 𝑣𝑖𝑠𝑖𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑑𝑟𝑎𝑚𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑢𝑟𝑣𝑒 𝑑𝑒𝑚𝑜𝑔𝑟𝑎𝑓𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖.

Per chi vuole il mio intervento è a 2:56:00

Devo la mia partecipazione agli amici di Economy of Francesco